Dopo 24 ore di viaggio sono a Monaco. Sento profumi, non vedo unghie e sputi in terra e forse sono troppo lurido e anticonformista per stare in Germania senza essere preso a manganellate. Il viaggio è stato un’odissea. A chi interessa racconto qui un’epopea che ha fatto uscire pazza Paola mentre io mi limitavo a seguire il FLUSSO (disfunzionale) indiano con calma zen.
la chiameró…

L’ODISSEA DEL DEPOSITO BAGAGLI!

Ieri (oggi, ieri l’altro, non so) arriviamo all’aeroporto di Delhi da Varanasi alle 14.00 e dobbiamo andare a prendere le nostre valige che abbiamo lasciato 2 giorni prima al deposito bagagli delle partenze.
Proseguiamo dentro l’aeroporto verso il terminal delle partenze.
Controllo 1 delle guardie: ( ogni controllo di questo racconto consiste in almeno 2 minuti passati a guardare la foto del passaporto e a cercare di capire quegli strani numerini della prenotazione del volo). quindi dopo il primo controllo possiamo accedere all’ascensore per andare al terminal. Arrivati al piano superiore controllo 2 delle guardie. Il tizio non ci fa passare: dice che per entrare dobbiamo aspettare altre 4 ore. Così torniamo indietro e aspettiamo pazientemente sulle seggioline.
Alle 18.45 ci viene fatto il Controllo 3 per accedere all’ascensore, controllo 4 per accedere al terminal. Alleluja! siamo passati! Adesso dobbiamo solo andare al deposito bagagli.
Proviamo a uscire dal varco due: controllo 5, ci dicono di andare al varco sette.
Andiamo al varco sette controllo 6, ci dicono di parlare col superiore. Dopo 5 minuti arriva il sergente in pompa magna e ci fa il controllo 7. Altrimenti non ci rivolge nemmeno la parola. Si scopre che non c’è niente da fare, non ci fanno andare al depositi bagagli. Ci dicono che per andare a prendere le nostre valigie,  per cui abbiamo pagato 1600 rupie di deposito, dobbiamo essere accompagnati da un membro della compagnia aerea. Ci rechiamo così così all’ufficio della Lufthansa ed il tizio che si trova in quell’ufficetto ci dice che dobbiamo invece di parlare con un altro tizio, vicino ai check-in e di correre prima che se ne vada. Faccio così una corsetta svogliata e un po’ spazientita fino ai banchi dei check-in lettera M. Trovo a pelo il secondo tizio il quale ci dice che dobbiamo aspettare un’altra ora così che sarà arriverà il suo capo che deciderà chi mandare insieme a noi al deposito bagagli.

La cosa buffa in questa storia è che tutti i controlli sono stati fatti da altezzose guardie armate guardando solo la prenotazione fatta via internet (quindi veramente una cazzata a falsificare) e nessun controllo fisico o al metal detector. Quindi per assurdo con un foglietto con un paio di loghi della compagnia aerea ad un panetto di tritolo avrei potuto circolare tranquillamente nel terminal, MA NON andare a prendere le valige al deposito bagagli.

Alle 20.00 arriva finalmente la manager dei chek-in della Lufthansa, le spiego la faccenda mentre vengo guardato con sufficienza. Al termine del mio discorso mi dice che non esiste un deposito bagagli in aeroporto e che le mie valige probabilmente sono stare perdute.
La cosa sta diventando surreale. Le faccio così vedere la ricevuta dei deposito bagagli, lei lo guarda con attenzione e poi mi dice che in realtà quello è lo scontrino del parcheggio dell’aeroporto.
Sto iniziando ad incazzarmi. Senza alzare troppo la voce le spiego pazientemente che ho speso 1600 rupie per tenere le valige al deposito e le mostro sul mio cellulare la pagina internet del sito dell’aeroporto che mostra il deposito bagagli. La manager legge scrupolosamente i servizi offerti dall’aeroporto per cui lavora.
Sembra capire ma mi dice che devo aspettare altri 35 minuti. Non si sa perchè.
Alle 20.35 (dopo molte mie insistenze) un tizio ci accompagna finalmente all’uscita.
Controllo 8. A quanto pare la faccenda è semplice: basta che la guardia si segni su un quadernino le uscite delle persone.
Il tizio che ci ha accompagnato insiste parecchio per convincere il sergente di turno a farci andare a prendere i nostri bagagli mentre, un ragazzetto in divisa con troppo potere, gioca e rigioca con i nostri passaporti e fa passare volutamente molte persone avanti a noi. Capisco che in realtà stanno creando falsi problemi per ricevere una mancia che io non sono disposto a dargli.
Alla fine la guardia ci fa questo gran piacere e abbiamo il permesso di andare a prendere i bagagli. Un’altra guardia si intromette per dire la sua ma non ho intenzione di spiegare tutto da capo: inizio a essere stanco.
Il tipo della Lufthansa non ci accompagna al deposito (a quanto pare non era necessario) e sotto voce mi dice di non rientrare da quel varco perché avremmo avuto problemi.
Implicitamente mi ha detto che se fossi ripassato di li la mancia al sergentino sarebbe stata obbligatoria.

Arriviamo finalmente al deposito bagagli (situato circa 30 metri dal terminal) ma visto il ritardo con cui ci siamo presentati ho dovuto pagare altre 700 rupie per prendere la cazzo di valige.
5 minuti dopo eravamo al varco due. Bene mettere distanza dal ragazzetto con troppo potere.
Controllo 9. La guardia stavolta fa storie perché il volo è il 29 luglio mentre noi siamo al 28. Poveretto, sembra non conoscere bene la matematica. Gli spiego con pazienza paterna che il nostro volo decolla tra 4 ore e sembra capire.

La morale della storia è che Dopo 7 ore, 9 controlli (superficiali) fatti da guardie armate assolutamente non professionali, 2 rimpalli tra personale della compagni aerea, 1 litigata con la “manager” della Luftansa (ho volutamente messo le virgolette alla parola manager) e  700 rupie di mora siamo entrati in possesso delle valige.

Il resto continua a essere un’avventura ma non dormo da 36 ore se si esclude quando mi sono addormentato per terra durante il ritardo dell’aereo.