Puskar fondata dal dio Brahma

Arrivati a Puskar ci si rende subito conto che la città è innanzi tutto benestante (secondo il canone Indiano).
Quasi tutte le strade sono asfaltate e il grande lago sacro con i suoi gath domina giocoforza la struttura del paese.
Il monsone è arrivato inaspettato durante un placido pomeriggio trasformando le strade in fiumi e le pozze in laghi per la gioia dei cinghiali e dei maiali che sono sempre alla ricerca di refrigerio. Puskar è infatti una città DOGMATICAMENTE vegetariana dove tutti gli animali hanno un posto accanto all’animale “uomo” con più o meno gli stessi diritti.
La città e i suoi dintorni sono così pacificamente condivisi con macachi, scimmie, cinghiali, maiali, mucche, cani…
Gli unici animali sfigati sono i cammelli a cui toccano lavori da soma oltre che portare i turisti in giro nel deserto.

Nella fattispecie il cammello su cui io stavo viaggiando ha deciso di stramazzare al suolo una volta arrivati nel bel mezzo del deserto. Ma forse un po’ è anche stata colpa mia: l’avevo spaventato col mio bastoncino da Selfie.
Mentre armeggiavo col bastoncino cercando di farmi una foto, il povero animale ha creduto che lo stessi per frustare! Per poco non mi ha disarcionato!
Paola invece è stata più fortunata, non solo aveva un cammello più performante ma tutti gli abitanti della città la salutavano: la gente si affacciava alla finestra osannandola. L’avevano scambiata infatti per un’attrice giapponese. E questo mi fa capire che gli Indiani non conoscono molto bene i tratti somatici delle persone.

Nei gath principali siamo stati accolti da un sedicente bramino che ci ha fatto il “passaporto di Puskar”: sostanzialmente un braccialetto che è come un segno identificativo (e tacito) che sei già stato truffato. Così dopo una preghierina in nome di Brahma avvenuta sul bordo del lago sacro mi sono ritrovato a dover contrattare per 10 minuti sul valore di quell’esperienza mistica.
Il tizio chiedeva 20 euri (più o meno lo stipendio di un mese) mentre io sono stato irremovibile: 200 rupie (circa 3 euri). Il Bramino ha velatamente lasciato ad intendere che con pochi soldi Brahma non proteggerà molto bene la mia famiglia… insomma 200 rupie = sculo.
La cosa buona è stata che quando in città si avvicinava un truffatore ostentando con orgoglio e decisione il mio braccialettino di corda (che ho ancora al polso, tutto scolorito) lo vedevo andare subito via. Che signori a Puskar! Fossero tutti così!!

La Gallery di Puskar

 

 

Puskar la città santa: scopri di più sulla sua storia

Pushkar è una delle più antiche città dell’India. La data della sua fondazione effettiva non è nota, ma la leggenda associa Brahma con la sua creazione.
Secondo la leggenda, Brahma era in cerca di un posto adatto per Mahayagna e lo ha trovato in Puskar.
Il Mahabharata dice che un buon pellegrino dovrebbe assolutamente fare il bagno in Pushkara almeno una volta nella vita.
Nahadarava (Gurjara Pratihara di Mandore) in passato ha restaurato questo Tirtha nel settimo secolo: ha ricostruito gli antichi palazzi e costruito dodici dharmashalas (luoghi per il riposo dei pellegrini) e ghat su tre lati del lago.
Pushkar E ‘anche la sede dell’annuale Fiera dei Cammelli.