Jal Mahal: il Palazzo dell’acqua a Jaipur

Jaipur è la capitale dello stato del Rajastan: una vasta città adagiata in una valle protetta da molte alte montagne (e su ogni montagna c’è un rosso forte).
Per arrivare al Jal Mahal si deve passare dall’ “interland” di Jaipur. Se da un lato si incontra il bellissimo tempio bianco di Birla Mandir (anche se è stato fatto edificare a inizio secolo) dall’altro si passa per una zona che pare demilitarizzata: capanne di terra e tende in cui vive una popolazione che non sta molto meglio dei maiali con cui condivide la strada fangosa.
L’autista ci spiega che quelle persone in realtà non se la passano così male, a sentire lui è una loro scelta. Ci spiega che lo stato indiano cerca di aiutarli pulendo loro la zona e le strade ma ogni volta tutto si riempie di immondizia perché non sono stati educati diversamente.

Finalmente, monsone permettendo, arriviamo al Palazzo dell’acqua. E’ una vista surreale: questo lago enorme con nel mezzo quello che appare come un forte.
E’ anche la fine del Ramadan dell’islamico stato del Rajastan quindi ci troviamo in mezzo a quella che può essere paragonata a una nostra festa paesana fuori controllo con milioni di persone che non hanno mai visto un occidentale.
A Jaipur alla fine del Ramadan è costume dare da mangiare ai pesci del lago Man Sagar e così intere schiere di persone lanciano a più non posso fette di pan carrè nell’acqua imbiancando le rive di pane fradicio.
Inevitabilmente tutto quel cibo (paradossalmente a 2 Km di distanza gente muore di fame) attira branchi di topi famelici (ricordiamo che il dio topo è un fedele alleato di Ganesh) che vengono allontanati a sassate da intrepidi bambini che, scalzi, preferiscono evitare di farsi rosicchiare i piedi.

In quel casino io e Paola ci sentivamo un po’ come Brad Pitt e Angelina Jolie in mezzo ad un campo profughi. Tutti ci guardavano con interesse, curiosità e sospetto. Quando mi sono allontanato di poco per scattare delle foto, un nugolo di curiosi ha accerchiato Paola, uno dei quali le ha anche preso la mano (non nel senso che l’ha presa in sposa!)
Non so bene dare un giudizio al quel casino: da occidentale posso criticare l’atteggiamento di quelle persone ma da viaggiatore so che è gente cristallina: nel senso che sotto alcuni punti di vista sono “ingenuamente genuini” cioè che, contrariamente a noi occidentali, non nascondono le loro emozioni come la curiosità, l’interesse e il sospetto.

 

La Gallery del Water Palace (e la strada fatta per arrivarci)

 

 

La storia di un palazzo in mezzo ad un lago

Jal Mahal (che significa letteralmente “Palazzo dell’Acqua”) è un palazzo situato nel centro del lago Man Sagar nella città di Jaipur: capitale dello stato del Rajasthan, India.
Il palazzo e il lago intorno ad esso sono stati restaurati nel diciottesimo secolo dal Maharaja di Amber Jai ​​Singh II.
Il palazzo Jal Mahal ha avuto un restyling in stile Rajput. Unico modo per raggiungere il palazzo è una braca a remi.
Vi si trovano corridoi decorati e camere fino al fragrante Chameli Bagh. Dall’altra parte del lago, si possono vedere le colline Aravalli, punteggiate di templi e antiche fortezze, mentre dall’altro lato la capitale Jaipur.
In passato, nella posizione del lago, c’era una depressione naturale dove veniva accumilata naturalmente l’acqua piovana fin dal 1596 DC a seguito di una carestia.
L’allora governatore di Amer era motivato a costruire una diga per immagazzinare l’acqua per superare i gravi disagi causati alle persone della regione.
Così fu eretta una diga, inizialmente utilizzando terra e quarzite, successivamente trasformata in una struttura in muratura e pietra nel 17° secolo.